li popoli suggetti, non avesse
mosso Palermo a gridar: "Mora, mora!". »
(Dante, Divina Commedia, canto VIII del Paradiso, a proposito dei Vespri siciliani)
16 Gennaio 2012: la Sicilia si ferma. La Sicilia protesta. La Sicilia non vuole più essere sfruttata e presa in giro. Non vuole più essere terra che produce solo debito e non anche reddito.
Come i Vespri siciliani storici del XIII secolo, oggi il Movimento dei Forconi alza la voce. E lo fa con la determinazione di chi non ha più nulla da perdere.
Gli indignati siciliani sono innanzitutto agricoltori, sono artigiani, sono contadini, sono allevatori e pastori; insieme costituiscono l'economia agricola siciliana, che coinvolge più di un milione di persone e che ormai è ridotta al collasso da scelte politiche regionali e nazionali sbagliate. Un chilo di limoni, prodotti tipici di questa terra, vengono venduti a meno di 50 centesimi al mercato ortofrutticolo e trasportarli al nord costerebbe più del doppio. In parole povere, i prodotti siciliani hanno perso il loro valore, non c'è più guadagno, le aziende rappresentano solo un costo. Alla protesta si è aggiunta anche l'A.I.A.S, la società degli autotrasportatori, nonché i commercianti, i professionisti e tutti i siciliani stanchi di essere presi in giro da promesse del governo non mantenute. Cosa chiedono? L'applicazione dello statuto siciliano e la defiscalizzazione dei carburanti e dell'energia elettrica. L'utilizzo dei fondi europei per lo sviluppo per risolvere la crisi e il blocco delle procedure esecutive della Serit, l'agenzia siciliana di riscossione dei tributi. Chiedono insomma di poter portare reddito alle loro aziende e di sfamare le famiglie senza dover svendere la propria dignità di lavoratore.
La Sicilia però ha un conto aperto con lo Stato Italiano ben più grande di questo, e con origini più antiche.
Il Regno delle Due Sicilie era, prima dell'unificazione d'Italia, uno tra i regni più ricchi e moderni, vincendo anche un premio come Paese più industrializzato del Mondo. Qui nacque il primo Parlamento della Storia e qui aveva sede il primo stabilimento siderurgico italiano. La sua flotta navale era pari a 4/5 di quella italiana, la quarta nel mondo. Era il Sud il primo produttore di materie prime per l'industria.
Dopo il 1861 però, fu attuata una politica di...'spostamento delle ricchezze' dal Sud al Nord, favorendo lo sviluppo economico delle regioni settentrionali a discapito delle industrie e dell'agricoltura del meridione, che fu letteralmente abbandonato. I Savoia trafugarono dalle casse del sud ben 443 milioni di lire oro, a fronte dei 20milioni posseduti dallo Stato savoiardo.
Tale politica, iniziata secoli fa, è continuata fino ai giorni nostri, trascinando sempre più in miseria quelle che un tempo erano le regioni più ricche della Penisola. Che fanno fatica a risollevarsi ora, è vero...ma è difficile riuscirci se si continua a gettar loro fango in testa e a farsene beffa, da parte delle Istituzioni e di quanti le definiscono 'il marcio dell'Italia', 'il peso', 'la rovina' di questo Paese, dimenticandosi però del perchè si sono ridotte in questo modo.
Io sono siciliana e magari tanti di voi penseranno che il mio sia un discorso 'di parte'. Liberi di farlo, ovviamente, ma sappiate che queste non sono fantasie, non sono scuse accampate per giustificare i problemi attuali. Questi sono fatti. Questa è Storia. La "Questione Meridionale" non esisteva prima dell'unificazione e non esisterebbe nemmeno ora, se i nostri politici non avessero abbassato la testa e acconsentito (con tanto di tornaconto personale, ovviamente) a prosciugare, sfinire, distruggere la loro stessa terra.
Credetemi allora che questa non vuole essere la solita polemica 'Nord contro Sud', che nel 2012 andrebbe ormai superata. Io amo l'Italia tutta, senza distinzioni.
Semplicemente, il mio è un tentativo per far capire che i soprusi, le ingiustizie, l'impoverimento che tutti gli italiani stanno 'sperimentando' adesso, noi 'terroni' li subiamo da troppo tempo. Non vedetela come una ribellione tutta nostra, perchè la vecchia questione meridionale è diventata ormai nazionale. I problemi sono ovunque gli stessi. Siatene partecipi, piuttosto.
Oggi noi siciliani abbiamo deciso di dire 'basta!' e alzare la voce. E spero tanto che il nostro grido di protesta possa arrivare alle orecchie ben imbacuccate di tutti quelli che finora hanno saputo solo sfruttarci e mai ascoltarci.
Grazia
(per aggiornamenti vedere l'articolo al riguardo su questo blog http://quattrochiacchiereeduncaffe.blogspot.com/2012/01/aggiornamenti-dalla-sicilia.html )
5 commenti:
Lunico modo di far sapere è il passa parole
per il resto è silenzio assoluto
TUTTI ZITTIi
tg rai 1,2,3 Tg canale 5,Tg rete4,Tg la7
TUTTI ZITTI
La stampa NAZIONALE
...
Aspettiamo se ne PARLERANNO
Piazza pulita,Ballaro' Fabio Fazi,Santoro
Dopo di questi vorrà dire che sono diventati tutti CJECHI e SORDI
Hai ragione.
Ma se loro tacciono, noi dobbiamo 'gridare' più forte! Diffondiamo quanto sta succedendo con tutti i mezzi possibili, l'Italia deve sapere che la Sicilia ha finalmente detto 'basta!' ad ingiustizie e soprusi vari!
Grazie per aver commentato il mio articolo.
Giusto Grazia.. alziamola sta voce!!
A Natale ho visto piangere con i miei occhi amici agricoltori ONESTI!!!! che non possono più farcela, troppi debiti, troppe tasse e gasolio alle stelle... sono siciliano anche io,vivo (sopravvivo) a Roma dal 1984 e lavoro all'Università, ma se serve aiuto sono pronto a prendermi le ferie per venire a protestare con Voi.
Aldo
Esatto, caro Aldo, la gente piange! la gente è allo stremo! la colpa in parte è anche nostra che abbiamo dato fiducia alle persone sbagliate, che abbiamo creduto a ciò che c veniva promesso, accettando che certi soprusi venissero perpetrati a nostro danno...il passato però non si può cambiare, bisogna guardare avanti e dare fiducia a questa protesta pacifica, sperando che la gente si sia davvero, finalmente, svegliata. ed io credo sia così! Altra considerazione che ci tengo a fare è che dietro al movimento non ci sono gruppi politici di sorta. al contrario di ciò che è stato detto da esponenti di qualche partito e che è stato poi ripreso da alcuni siti, questa protesta nasce esclusivamente dalla rabbia delle persone, non dalla politica! è chiaro che quando ci sono agitazioni popolari di questa portata, i partiti politici di qualsiasi fazione sono sempre lì pronti a banchettare, ma stavolta l'iniziativa non li riguarda. perciò non diamo credito a voci che vorrebbero sminuire questa protesta e manteniamoci uniti, perchè in ballo ci sono gli interessi di tutti!
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