Vorrei brevemente aggiornarvi sulla protesta in Sicilia.
Alla mezzanotte di venerdì 20 gennaio gli autotrasportatori hanno posto fine alla manifestazione, come assicurato alla Commissione di Garanzia per lo sciopero (la cui durata, per gli autotrasportatori, non può superare i 5 giorni consecutivi). Continua invece la protesta delle altre categorie interessate (tra cui allevatori, pescatori, commercianti) e permangono i blocchi, seppur con maggiore flessibilità per quanto riguarda il transito dei camion contenenti i generi di prima necessità. Si parla di uno spostamento della manifestazione a Roma, ma in realtà regna l'incertezza. La situazione cambia di ora in ora: cercherò di tenervi informati, per quanto mi è possibile, sui principali avvenimenti.
Stando alle testimonianze raccolte, si sono verificati atti di violenza presso alcuni presidi come a Paternò o a Lentini: è stato vietato, dai manifestanti ai cittadini, di spostarsi dal rispettivo paese e ad alcuni negozianti è stata imposta la chiusura delle loro attività commerciali, pena ritorsioni. La sottoscritta è assolutamente contraria alla violenza in qualsiasi sua forma ed invita anzi a segnalare ogni episodio spiacevole alle Autorità competenti nonché ai referenti del Movimento stesso. La libertà è fondamentale: si può scegliere di aderire alla protesta o di dissociarsene, ed entrambe le scelte vanno ugualmente rispettate.
A tener banco, in questi giorni, è anche la polemica su presunte infiltrazioni politiche e mafiose nel Movimento.
A parlare di mafia è stato inizialmente il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, a cui si sono aggiunti successivamente i sospetti del Procuratore Capo di Palermo, Francesco Messineo. Data la gravità delle accuse, credo sia doveroso aspettare eventuali accertamenti da parte delle Autorità competenti in materia ma, visto il numero impressionante di aderenti all'agitazione, trovare anche gente 'poco raccomandabile' ritengo sia ovviamente possibile; non bisogna dimenticare però che la maggior parte di loro sono persone umili, padri di famiglia, studenti e disoccupati, che hanno perso fiducia nel futuro e che vogliono veder riconosciuti i loro diritti di esseri umani prima che di lavoratori. Se la mafia è purtroppo una realtà nel territorio siciliano, non bisogna comunque scadere in facili pregiudizi e giungere a conclusioni troppo affrettate.
Per quanto riguarda le infiltrazioni di tipo politico, i fatti pare siano i seguenti: la famiglia Morsello, indicata tra i referenti del Movimento, è affiliata a Forza Nuova, gruppo di estrema destra, e pare stia tentando di 'dirottare' la protesta nelle mani di questo gruppo ( infatti sono stati scelti referenti di altre regioni tra gli affiliati al partito). Questo ha generato una spaccatura interna al Movimento stesso: da una parte i Morsello, dall'altra i signori Mariano Ferro e Giuseppe Scarlata che, a quanto risulta, sarebbero i veri ed unici referenti del Movimento siciliano. Costoro si sono dissociati pubblicamente da Forza Nuova e dai Morsello, minacciando di intraprendere le vie legali al fine di tutelare il Movimento stesso, che era nato come apartitico e apolitico e tale doveva restare. Pare inoltre che la pagina facebook del Movimento, che conta quasi 50mila iscritti, sia stata manovrata dagli affiliati di Forza Nuova approfittando della buona fede con la quale era stata affidata loro. In attesa di capire se la pagina ritenuta ad oggi 'ufficiale' verrà chiusa per mano della polizia postale dietro denuncia dei signori Ferro e Scarlata, gli stessi hanno creato un'altra pagina sul social network che dovrebbe essere l'unica autorizzata ( ve la segnalo al link: http://www.facebook.com/pages/Movimento-dei-forconi-Ferro-Scarlata-Pagina-Ufficiale/226046750813999 ). I Morsello hanno dal canto loro rimandato le accuse al mittente e pare abbiano escluso il signor Ferro dal gruppo che aveva contribuito a fondare. Dove sta la verità?
Due in ogni caso sono le considerazioni da fare. La prima è che, se le accuse fossero fondate, mentre la gente protestava al freddo mossa da intenzioni sincere, i 'traditori' preparavano il loro cavallo di troia: al momento opportuno hanno 'infilato' i loro esponenti nella protesta e ne hanno, in un certo senso, assunto la leadership.
La seconda considerazione riguarda la reazione del popolo siciliano (e non solo) alla notizia che Forza Nuova stia conducendo la protesta. C'è chi non ha assolutamente gradito la cosa, vuoi perchè si tratta di un gruppo politico di destra, vuoi perchè si tratta di un gruppo politico e basta. C'è invece chi ha apprezzato che almeno un partito si sia schierato con il popolo, a differenza di tutti gli altri che si sono astenuti.
La mia opinione è che la protesta doveva restare apartitica. La politica è importante, ci tengo a ribadirlo, così come importante è il sistema democratico basato sull'elezione di rappresentanti capaci di far proprio l'interesse della popolazione; allo stesso tempo però bisogna ricordare che chi protesta lo fa anche contro la classe politica attuale, da cui non si sente rappresentato nè sufficientemente tutelato ( e come potrebbe, considerato che il cittadino impoverisce, mentre il politico arricchisce?). vista la situazione quindi o i partiti indistintamente appoggiavano le rivendicazioni dei manifestanti, dimostrando per una volta di essere uomini prima che politici, oppure tutti dovevano restarne fuori...o quanto meno "sostenere a distanza", senza che se ne assumessero la guida. Mi rendo conto come in effetti sia difficile tenere fuori la politica in questi casi, ma il mio timore è che la manifestazione sincera possa divenire ancora una volta un mezzo, per il partito di turno, attraverso cui realizzare unicamente i propri interessi e portare avanti le proprie idee, a discapito di quelle della gente.
Mi auguro ovviamente che la situazione possa essere presto chiarita e che questa non si dimostri l'ennesima guerra tra poveri dove, a farne le spese, è unicamente il cittadino.
Grazia
sabato 21 gennaio 2012
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